TURCHI known as the Orbetto. Martyrdom of Saint Catherine. Drawing. TURCHI, Alessandro, detto l'Orbetto. Martirio di Santa Caterina. Disegno. 1578 – 1649 Foglio mm. 330x215. Disegno acquarellato su carta vergellata beige con traccia di filigrana. Penna, pennello e inchiostro seppia. Il disegno è entro riquadro con cornice lineare in seppia. Buono stato di conservazione. Studio virtuosistico sulla celebre pala di Jacopo Palma il giovane, presente nella Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari. L’Orbetto lo eseguì certamente prima del 1614, anno in cui si trasferì definitivamente a Roma. L’opera dimostra il grande interesse per gli elementi compositivi del giovane artista, che riprende magistralmente un’opera eseguita pochi anni prima da uno dei più importanti pittori dell’epoca, ancora in piena attività. Nato a Verona, Alessandro Turchi divenne allievo di Felice Brusasorci in un ambiente artistico molto vivace e pieno di artisti di alto livello, fra i quali Paolo Veronese; si trasferì quindi a Roma nel 1614. Nella capitale dello Stato Pontificio, Alessandro entrò in contatto con l'arte di Caravaggio, ma soprattutto approfondì l'arte di Guido Reni il classicismo reniano entrò nell'opera di Alessandro e non la abbandonò più. Sempre a Roma, nel 1638 diventò anche Principe dell'Accademia di San Luca succedendo in tale carica a Pietro da Cortona
TURCHI known as the Orbetto. Martyrdom of Saint Catherine. Drawing. TURCHI, Alessandro, detto l'Orbetto. Martirio di Santa Caterina. Disegno. 1578 – 1649 Foglio mm. 330x215. Disegno acquarellato su carta vergellata beige con traccia di filigrana. Penna, pennello e inchiostro seppia. Il disegno è entro riquadro con cornice lineare in seppia. Buono stato di conservazione. Studio virtuosistico sulla celebre pala di Jacopo Palma il giovane, presente nella Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari. L’Orbetto lo eseguì certamente prima del 1614, anno in cui si trasferì definitivamente a Roma. L’opera dimostra il grande interesse per gli elementi compositivi del giovane artista, che riprende magistralmente un’opera eseguita pochi anni prima da uno dei più importanti pittori dell’epoca, ancora in piena attività. Nato a Verona, Alessandro Turchi divenne allievo di Felice Brusasorci in un ambiente artistico molto vivace e pieno di artisti di alto livello, fra i quali Paolo Veronese; si trasferì quindi a Roma nel 1614. Nella capitale dello Stato Pontificio, Alessandro entrò in contatto con l'arte di Caravaggio, ma soprattutto approfondì l'arte di Guido Reni il classicismo reniano entrò nell'opera di Alessandro e non la abbandonò più. Sempre a Roma, nel 1638 diventò anche Principe dell'Accademia di San Luca succedendo in tale carica a Pietro da Cortona
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