TAMAGNO, Francesco. Incantevole, piccolo (sei lettere autografe firmate, tutte su due o tre pagine 8° obl. ) carteggio sentimentale del grandissimo tenore, che fra una tournée e l'altra s'innamora a distanza, si fidanza, si prepara alle nozze. La prima lettera per la verità è indirizzata alla madre della fortunata, la Carissima Signora Virginia (da Milano, il 5 marzo 1878), e mette - come si suol dire - le mani avanti: Avrei tanto caro di veder lei e la sua carissima Nina che detto fra noi sempre sto mirando la sua fotografia. Io so che lei quando la Satti cantò in Venezia si trovava indisposta e non poté recarsi ad udirla. Perciò ora che canta qui in Milano non potrebbe lei in compagnia dell'adorabile Nina farmi tal sorpresa? non oso sperarlo perché è troppa la gioia che proverei. Posso però raccomandarmi al suo gran cuore . Le lettere successive sono indirizzate, infine, direttamente all' adorabile Nina (talora chiamata col - si presume - più anagrafico Rosina ), e sono spedite dal cantante durante una tournée in Sud America, appunto. Da Capo Verde, il 12 aprile, scrive: Cara Nina il mio amore per voi ingigantisce ogni giorno più e questo è il mio più grande desiderio. Amarvi ed essere da voi riamato ; da Buenos Aires, il 2 maggio: Nina mia: io l'amo tanto, ed è per questo che bramerei sapere se anche suo papà è contento che noi ci sposiamo ; ivi, 14 maggio: Anima Mia: prima di tutto essendo ormai tempo che ci trattiamo con più confidenza, permettetemi che abbandoni il voi e vi tratti col tu... Se potessi volare sino a te come sarei felice di poterti dare un gran bel bacio; ma pazienza: per ora mi accontento di farlo al tuo ritratto che non passa sera prima di coricarmi e mattina alzandomi senza ch'io ci dia un'occhiatina e gli dica Nina mia! amami pure che sei di molto corrisposta... studia con ardore il Piano forte onde potermi accompagnare in caso di bisogno, cosa che mi farai un gran piacere ; ivi, il 7 giugno: Dirai al tuo buon papà che oltre il ringraziarlo della premura avuta nel rispondere alla mia lettera, sono immensamente contento nel vedere quanta simpatia già nutre per me ; ivi, 28 giugno: quanta gioia io provi poi quando penso che presto avrò anch'io una bella e brava sposina che m'amerà e avrà cura di me, solo Dio potrebbe dirtelo . Un italiano zoppicante, un certo pronunciato imbarazzo espressivo, soprattutto un ideale di famiglia borghese: certo caratteri che avremmo faticato ad associare al corrusco e terragno Otello per antonomasia. (6)
TAMAGNO, Francesco. Incantevole, piccolo (sei lettere autografe firmate, tutte su due o tre pagine 8° obl. ) carteggio sentimentale del grandissimo tenore, che fra una tournée e l'altra s'innamora a distanza, si fidanza, si prepara alle nozze. La prima lettera per la verità è indirizzata alla madre della fortunata, la Carissima Signora Virginia (da Milano, il 5 marzo 1878), e mette - come si suol dire - le mani avanti: Avrei tanto caro di veder lei e la sua carissima Nina che detto fra noi sempre sto mirando la sua fotografia. Io so che lei quando la Satti cantò in Venezia si trovava indisposta e non poté recarsi ad udirla. Perciò ora che canta qui in Milano non potrebbe lei in compagnia dell'adorabile Nina farmi tal sorpresa? non oso sperarlo perché è troppa la gioia che proverei. Posso però raccomandarmi al suo gran cuore . Le lettere successive sono indirizzate, infine, direttamente all' adorabile Nina (talora chiamata col - si presume - più anagrafico Rosina ), e sono spedite dal cantante durante una tournée in Sud America, appunto. Da Capo Verde, il 12 aprile, scrive: Cara Nina il mio amore per voi ingigantisce ogni giorno più e questo è il mio più grande desiderio. Amarvi ed essere da voi riamato ; da Buenos Aires, il 2 maggio: Nina mia: io l'amo tanto, ed è per questo che bramerei sapere se anche suo papà è contento che noi ci sposiamo ; ivi, 14 maggio: Anima Mia: prima di tutto essendo ormai tempo che ci trattiamo con più confidenza, permettetemi che abbandoni il voi e vi tratti col tu... Se potessi volare sino a te come sarei felice di poterti dare un gran bel bacio; ma pazienza: per ora mi accontento di farlo al tuo ritratto che non passa sera prima di coricarmi e mattina alzandomi senza ch'io ci dia un'occhiatina e gli dica Nina mia! amami pure che sei di molto corrisposta... studia con ardore il Piano forte onde potermi accompagnare in caso di bisogno, cosa che mi farai un gran piacere ; ivi, il 7 giugno: Dirai al tuo buon papà che oltre il ringraziarlo della premura avuta nel rispondere alla mia lettera, sono immensamente contento nel vedere quanta simpatia già nutre per me ; ivi, 28 giugno: quanta gioia io provi poi quando penso che presto avrò anch'io una bella e brava sposina che m'amerà e avrà cura di me, solo Dio potrebbe dirtelo . Un italiano zoppicante, un certo pronunciato imbarazzo espressivo, soprattutto un ideale di famiglia borghese: certo caratteri che avremmo faticato ad associare al corrusco e terragno Otello per antonomasia. (6)
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