Serie di 24 disegni a matita di grafite e a penna di mm 90x70 ca. cad., sul tema di Cupido che interagisce con figure umane e mitologiche e 9 piccole incisioni a contorno che riproducono alcuni di essi, delle quali la prima funge da frontespizio contenente il titolo. SI AGGIUNGONO: 6 disegni a matita di costumi cinesi e giapponesi (mm 120x75 ca. cad.) probabilmente eseguiti dalla stessa mano. Si tratta di finissimi disegni di gusto lineare neoclassico, preparatori per una serie di incisioni di cui non conosciamo l’esatta vicenda editoriale. I soggetti sono gli stessi che comparvero nell’edizione illustrata stampata in due varianti a Parma con i tipi Bodoniani nel 1795 col titolo Scherzi poetici e pittorici, definita da Brooks come "di straordinaria delicatezza". Le brevi poesie sul tema di amore erano di Giovanni Gherardo de Rossi, mentre le illustrazioni erano incise da Francesco Rosaspina da soggetti d’invenzione del portoghese José Teixeira Barreto conosciuto anche come Giuseppe Tekeira (1767-1810). Giovanni Gherardo de Rossi (1754-1827), meglio conosciuto per le sue commedie vivaci, era un banchiere, poeta, studioso classico, e critico. Fu per un certo tempo direttore dell'Accademia portoghese di Belle Arti, il che può spiegare la scelta del poco conosciuto ma ovviamente talentuoso artista portoghese José Teixeira Barreto per progettare le illustrazioni. Non ci è dato sapere se i disegni sopra descritti, alcuni sottotitolati a penna in italiano, possano essere attribuibili a Rosaspina o allo stesso Teixeira Barreto. Rimane la loro squisita fattura, non inferiore a quella dell’edizione a stampa bodoniana. Incollati a gruppi su carte d’epoca, con ingialliture da colla agli angoli.
Serie di 24 disegni a matita di grafite e a penna di mm 90x70 ca. cad., sul tema di Cupido che interagisce con figure umane e mitologiche e 9 piccole incisioni a contorno che riproducono alcuni di essi, delle quali la prima funge da frontespizio contenente il titolo. SI AGGIUNGONO: 6 disegni a matita di costumi cinesi e giapponesi (mm 120x75 ca. cad.) probabilmente eseguiti dalla stessa mano. Si tratta di finissimi disegni di gusto lineare neoclassico, preparatori per una serie di incisioni di cui non conosciamo l’esatta vicenda editoriale. I soggetti sono gli stessi che comparvero nell’edizione illustrata stampata in due varianti a Parma con i tipi Bodoniani nel 1795 col titolo Scherzi poetici e pittorici, definita da Brooks come "di straordinaria delicatezza". Le brevi poesie sul tema di amore erano di Giovanni Gherardo de Rossi, mentre le illustrazioni erano incise da Francesco Rosaspina da soggetti d’invenzione del portoghese José Teixeira Barreto conosciuto anche come Giuseppe Tekeira (1767-1810). Giovanni Gherardo de Rossi (1754-1827), meglio conosciuto per le sue commedie vivaci, era un banchiere, poeta, studioso classico, e critico. Fu per un certo tempo direttore dell'Accademia portoghese di Belle Arti, il che può spiegare la scelta del poco conosciuto ma ovviamente talentuoso artista portoghese José Teixeira Barreto per progettare le illustrazioni. Non ci è dato sapere se i disegni sopra descritti, alcuni sottotitolati a penna in italiano, possano essere attribuibili a Rosaspina o allo stesso Teixeira Barreto. Rimane la loro squisita fattura, non inferiore a quella dell’edizione a stampa bodoniana. Incollati a gruppi su carte d’epoca, con ingialliture da colla agli angoli.
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