La cucitrice, 1918 ca.
Olio su tela cm. 84x62,5 Sigla in basso a destra: R.M.B. Certificato su foto Archivio Unico per il Catalogo delle Opere Futuriste di Roberto Marcello Baldessari, Rovereto, 5 ottobre 2010, con n. B18-39. Exhibited Dal Futurismo ai percorsi contemporanei, a cura di Maurizio Scudiero, Porto Montenegro, Naval Heritage Museum, 5 luglio - 15 agosto 2013, illustrato a colori; Futurism senza tema, a cura di Giancarlo Carpi, Roma, Futurism & Co Art Gallery, 15 maggio - 15 settembre 2019, illustrato a colori. La cucitrice e Cafè chantant sono opere che appartengono molto probabilmente alla fine del 1918 e al 1919, quando la pittura di Baldessari inizia ad entrare in una fase neo-cézanniana, cioè ad ammorbidire le "linee forza" boccioniane, con tagli più modulati, ed anche a rendere meno spigolosa la pulsione plastica con una pennellata più morbida con esiti volumetrici più avvolgenti. Si veda, ad esempio, in La cucitrice il reticolo volumetrico in blu della luce che filtra dalla finestra, e in Cafè chantant l'incrocio fortemente volumetrico dei fasci luminosi nei quali la luce che proviene dell'alto si fa materia. Si tratta di esperimenti, di opere, inframezzate ad altre più ortodosse (proprio nello stile di Baldessari, che porta avanti le "novità" contemporaneamente alla linea consolidata), che però già annunciano la decisa svolta pre-novecentesca dei primi anni Venti. Maurizio Scudiero
La cucitrice, 1918 ca.
Olio su tela cm. 84x62,5 Sigla in basso a destra: R.M.B. Certificato su foto Archivio Unico per il Catalogo delle Opere Futuriste di Roberto Marcello Baldessari, Rovereto, 5 ottobre 2010, con n. B18-39. Exhibited Dal Futurismo ai percorsi contemporanei, a cura di Maurizio Scudiero, Porto Montenegro, Naval Heritage Museum, 5 luglio - 15 agosto 2013, illustrato a colori; Futurism senza tema, a cura di Giancarlo Carpi, Roma, Futurism & Co Art Gallery, 15 maggio - 15 settembre 2019, illustrato a colori. La cucitrice e Cafè chantant sono opere che appartengono molto probabilmente alla fine del 1918 e al 1919, quando la pittura di Baldessari inizia ad entrare in una fase neo-cézanniana, cioè ad ammorbidire le "linee forza" boccioniane, con tagli più modulati, ed anche a rendere meno spigolosa la pulsione plastica con una pennellata più morbida con esiti volumetrici più avvolgenti. Si veda, ad esempio, in La cucitrice il reticolo volumetrico in blu della luce che filtra dalla finestra, e in Cafè chantant l'incrocio fortemente volumetrico dei fasci luminosi nei quali la luce che proviene dell'alto si fa materia. Si tratta di esperimenti, di opere, inframezzate ad altre più ortodosse (proprio nello stile di Baldessari, che porta avanti le "novità" contemporaneamente alla linea consolidata), che però già annunciano la decisa svolta pre-novecentesca dei primi anni Venti. Maurizio Scudiero
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