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Auction archive: Lot number 34

Pablo Picasso (Malaga 1881 - Mougins

Estimate
€800,000 - €1,200,000
ca. US$882,799 - US$1,324,199
Price realised:
n. a.
Auction archive: Lot number 34

Pablo Picasso (Malaga 1881 - Mougins

Estimate
€800,000 - €1,200,000
ca. US$882,799 - US$1,324,199
Price realised:
n. a.
Beschreibung:

Pablo Picasso (Malaga 1881 - Mougins 1973) NATURE MORTE AU CITRON, À L’ORANGE ET AU VERRE 1944 firmato in alto a destra olio su tela cm 24x40,7 retro: datato “24.1.44” NATURE MORTE AU CITRON, À L’ORANGE ET AU VERRE 1944 signed upper right oil on canvas 9 7/16 by 16 1/16 in on the reverse: dated “24.1.44” L’opera è corredata di attestato di libera circolazione. An export license is available for this lot . Provenienza Sotheby’s, New York, Impressionist and Modern Art , 13 novembre 1996, lotto 331 Bibliografia C. Zervos, Pablo Picasso , 13. Oeuvres de 1943 et 1944, Paris 1962, p. 112, tav. 228. Il soggetto della natura morta accompagna l’intero sviluppo espressivo di Picasso lungo tutta la prima metà del Novecento: esso è occasione di sperimentazione costante e banco di prova per le ricerche spaziali e materiche cubiste, dai papiers collés e dagli assemblaggi di materiali di riuso, ai disegni e ai dipinti tra cubismo analitico e sintetico del primo decennio del Novecento, sino alle composizioni degli anni Venti, informate da un rinnovato “neo-classicismo”. La linearità geometrica astraente marca tali esperienze picassiane, ma, come Kandinsky stesso aveva sottolineato ne Lo spirituale nell’arte , a proposito di quelle esperienze cubiste, Picasso dissezionando gli aspetti delle cose non aveva affatto intenzione di allontanarsi dalla loro presenza reale e materiale. Il nostro dipinto reca inscritta sul retro la data della sua esecuzione: 12 gennaio 1944. In piena guerra, in una Parigi ancora occupata dai tedeschi, Picasso lavora nel grande atelier di rue des Grands-Augustins, e vi realizza vedute di Parigi e Nature morte di semplice, ascetica oggettività. Attraverso lo schematismo ideografico, già sperimentato in composizioni “surrealiste” come Pesca notturna ad Antibes del 1939, riduce le forme a puri ideogrammi, imbrigliati da un forte segno di contorno. Quattro anni più tardi dipingerà Cuisine (prima versione: olio su tela, 1948; New York, Museum of Modern Art). Quest’opera di grande rilievo realizzata nel secondo dopoguerra può considerarsi l’apice dello sviluppo evolutivo di una serie di dipinti che mostrano il soggetto della tavola “apparecchiata”, da oggetti e presenze realistico/decorative, evocate nell’ambiente della cucina o della sala da pranzo: metafora dello studio e dello stesso operare dell’artista, nel suo rapporto vitale e passionale con la realtà. Ma se in Cuisine lo schema di un tracciato lineare ha sostituito integralmente la dimensione oggettuale, e la “figura” che percorre l’intera tela è un elastico labirinto di linee-forza, nel nostro quadro gli oggetti campeggiano sul piano rotondo del tavolo, in una sequenza di elementi rilegati da un segno di contorno simile al piombo delle vetrate. Tale ricerca assimila il quadro alla composizione Natura morta con melone , tempera e olio su compensato del 1948 (Torino, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea), che della presente Natura morta può considerarsi prova pittorica più prossima. Un vibrante fondo azzurro, reso con fitto tratteggio, colma ogni spazio vuoto intorno al fulcro della composizione, facendo risaltare il candido piano di posa del tavolo su cui sono deposti alcuni frutti e pochi oggetti. La pennellata è ben visibile, materica e regolare, come se con un’energia costante e misurata il pittore avesse disposto il tracciato elementare, ma vivido, di piccoli ripetuti segni di gessetto per riempire di sostanza cromatica e luminosa il quadro. L’artista pare recuperare la linea arabescata di Matisse, fondendola al rigore astratto-geometrico dei tagli piani e delle sezioni bidimensionali. Il profilo delle cose risalta evidente, accordando la sequenza degli elementi al formato stretto e allungato della tela. Domina una fissa schematicità e, anche, la sottrazione di dettagli mimetici: il tavolo ricoperto di una tovaglia bianca, una arancia, una pera, un bicchiere o anche una brocca con dell’acqua, forse un cestino. Le presenze sono materia

Auction archive: Lot number 34
Auction:
Datum:
29 Oct 2019
Auction house:
Pandolfini Casa d'Aste
Borgo degli Albizi 26
Palazzo Ramirez-Montalvo
50122 Firenze
Italy
info@pandolfini.it
+39 055 2340888
+39 055 244343
Beschreibung:

Pablo Picasso (Malaga 1881 - Mougins 1973) NATURE MORTE AU CITRON, À L’ORANGE ET AU VERRE 1944 firmato in alto a destra olio su tela cm 24x40,7 retro: datato “24.1.44” NATURE MORTE AU CITRON, À L’ORANGE ET AU VERRE 1944 signed upper right oil on canvas 9 7/16 by 16 1/16 in on the reverse: dated “24.1.44” L’opera è corredata di attestato di libera circolazione. An export license is available for this lot . Provenienza Sotheby’s, New York, Impressionist and Modern Art , 13 novembre 1996, lotto 331 Bibliografia C. Zervos, Pablo Picasso , 13. Oeuvres de 1943 et 1944, Paris 1962, p. 112, tav. 228. Il soggetto della natura morta accompagna l’intero sviluppo espressivo di Picasso lungo tutta la prima metà del Novecento: esso è occasione di sperimentazione costante e banco di prova per le ricerche spaziali e materiche cubiste, dai papiers collés e dagli assemblaggi di materiali di riuso, ai disegni e ai dipinti tra cubismo analitico e sintetico del primo decennio del Novecento, sino alle composizioni degli anni Venti, informate da un rinnovato “neo-classicismo”. La linearità geometrica astraente marca tali esperienze picassiane, ma, come Kandinsky stesso aveva sottolineato ne Lo spirituale nell’arte , a proposito di quelle esperienze cubiste, Picasso dissezionando gli aspetti delle cose non aveva affatto intenzione di allontanarsi dalla loro presenza reale e materiale. Il nostro dipinto reca inscritta sul retro la data della sua esecuzione: 12 gennaio 1944. In piena guerra, in una Parigi ancora occupata dai tedeschi, Picasso lavora nel grande atelier di rue des Grands-Augustins, e vi realizza vedute di Parigi e Nature morte di semplice, ascetica oggettività. Attraverso lo schematismo ideografico, già sperimentato in composizioni “surrealiste” come Pesca notturna ad Antibes del 1939, riduce le forme a puri ideogrammi, imbrigliati da un forte segno di contorno. Quattro anni più tardi dipingerà Cuisine (prima versione: olio su tela, 1948; New York, Museum of Modern Art). Quest’opera di grande rilievo realizzata nel secondo dopoguerra può considerarsi l’apice dello sviluppo evolutivo di una serie di dipinti che mostrano il soggetto della tavola “apparecchiata”, da oggetti e presenze realistico/decorative, evocate nell’ambiente della cucina o della sala da pranzo: metafora dello studio e dello stesso operare dell’artista, nel suo rapporto vitale e passionale con la realtà. Ma se in Cuisine lo schema di un tracciato lineare ha sostituito integralmente la dimensione oggettuale, e la “figura” che percorre l’intera tela è un elastico labirinto di linee-forza, nel nostro quadro gli oggetti campeggiano sul piano rotondo del tavolo, in una sequenza di elementi rilegati da un segno di contorno simile al piombo delle vetrate. Tale ricerca assimila il quadro alla composizione Natura morta con melone , tempera e olio su compensato del 1948 (Torino, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea), che della presente Natura morta può considerarsi prova pittorica più prossima. Un vibrante fondo azzurro, reso con fitto tratteggio, colma ogni spazio vuoto intorno al fulcro della composizione, facendo risaltare il candido piano di posa del tavolo su cui sono deposti alcuni frutti e pochi oggetti. La pennellata è ben visibile, materica e regolare, come se con un’energia costante e misurata il pittore avesse disposto il tracciato elementare, ma vivido, di piccoli ripetuti segni di gessetto per riempire di sostanza cromatica e luminosa il quadro. L’artista pare recuperare la linea arabescata di Matisse, fondendola al rigore astratto-geometrico dei tagli piani e delle sezioni bidimensionali. Il profilo delle cose risalta evidente, accordando la sequenza degli elementi al formato stretto e allungato della tela. Domina una fissa schematicità e, anche, la sottrazione di dettagli mimetici: il tavolo ricoperto di una tovaglia bianca, una arancia, una pera, un bicchiere o anche una brocca con dell’acqua, forse un cestino. Le presenze sono materia

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Auction:
Datum:
29 Oct 2019
Auction house:
Pandolfini Casa d'Aste
Borgo degli Albizi 26
Palazzo Ramirez-Montalvo
50122 Firenze
Italy
info@pandolfini.it
+39 055 2340888
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