Auktionsarchiv: Los-Nr. 494

Francesco Solimena

Schätzpreis
Zuschlagspreis:
n. a.
Auktionsarchiv: Los-Nr. 494

Francesco Solimena

Schätzpreis
Zuschlagspreis:
n. a.
Beschreibung:

Olio su tela, cm. 18x42,7 ognuno Perizia di Nicola Spinosa, Napoli, 26 settembre 2010. Due Virtù alate con busto di Flora su piedistallo, festoni di fiori e frutta, gallo e cagnolino Due Virtù con vaso di fiori su piedistallo, festoni di fiori e frutta, un pappagallo e una coppia di colombi I due dipinti, inediti, sono due bozzetti per dipinti del giovane Francesco Solimena pittore tra i più celebri della tradizione barocca di fine Seicento e prima metà del Settecento: le composizioni finali, non identificate, per i soggetti illustrati, le finte architetture con timpani 'a volute' e lo schema compositivo adottato, erano sicuramente destinate a fare da sovrapporte o sovraspecchi in una dimora aristocratica napoletana tra la fine degli anni 1670 e gli inizi del decennio successivo. Le giovanissime figure di Virtù, alate, seminude e coronate con fiori o diadema, allusive all'aria e alla primavera, rinviano per affinità stilistiche - per libertà compositiva, levità formali, preziosismi cromatici e vivacità espressiva, nei modi luminosi e barocchi di Luca Giordano e Pietro da Cortona a una serie di dipinti, a fresco o su tela, che il pittore di Serino realizzò in età ancora giovanile, dopo gli inizi accanto al padre Angelo e una formazione maturata el solco di esempi ancora di matrice naturalista combinati con i modi recenti, solari e mediterranei, del barocco giordanesco. Che è quanto si riscontra, tra l'altro e in particolare, negli affreschi con Angeli tubicini e Putti alati del 1677 ai lati della volta della Cappella di Sant'Anna al Gesù Nuovo di Napoli (nei quali, peraltro, sono dipinte trabeazioni architettoniche simili alle finte volute presenti nelle due tele in argomento); nel ciclo del 1680 affrescato con 'storie delle sante Tecla, Archelaa e Susanna' della chiesa di San Giorgio a Salerno, dove, tra l'altro, nel riquadro con le sante condotte al martirio è, in basso a sinistra, un inserto di fiori non diverso dai brani di 'natura in posa' dipinti nei due bozzetti qui illustrati; nei due San Nicola di Bari e Sant'Antonio da Padova, soprattutto nei relativi bozzetti appartenenti a una raccolta privata napoletana, affrescati poco dopo nella chiesa di San Giorgio Maggiore a Napoli; nella pala con San Nicola di Bari per la parrocchiale di Fiumefreddo in Calabria, il cui relativo bozzetto, stilisticamente del tutto affine alle due tele in argomento, era un tempo in collezione Mentasti a Venezia. Ma, per le figure delle quattro graziose e seducenti Virtù riferimenti ancora più puntuali sono, da un lato, con gli affreschi (in particolare quelli raffiguranti il Miracolo delle rose, la Visione di San Francesco e San Francesco che rinuncia al sacerdozio) dipinti a partire dal 1681-1684 nella chiesa di Santa Maria Donnaregina Nuova a Napoli e completati nei primi anni Novanta; dall'altro, con particolari, quale l'angelo che compare in basso a sinistra, della grande pala del 1692 con i Santi Francesco di Sales, Francesco d'Assisi e Sant'Antonio da Padova nella chiesa napoletana di San Nicola alla Carità. In più, nello scomparto affrescato a Donnaregina Nuova con il Miracolo delle rose e con la Morte di San Francesco, come nella pala del 1684 a San Nicola alla Carità, con la Madonna col Bambino tra San Girolamo e San Paolo, vi sono straordinari inserti di fiori, frutta e piante varie, che, ancora una volta si riscontrano quasi identici nei due bozzetti in argomento. Ma sul tema degli inserti di fiori, frutta e, come nei due casi in esame, di uccelli e animali vari, si ricorda che Solimena negli anni Ottanta spesso si avvalse della collaborazione del celebre specialista di 'natura in posa', che era allora Giuseppe Recco (ma anche di altri 'generisti' napoletani, come del resto faceva negli stessi anni anche Luca Giordano , per alcune sue composizioni su tela, come nelle quattro composizioni allusive alle stagioni, che sono in collezione Garzilli a Napoli. Tuttavia, nel caso dei bellissimi inserti qui presenti è da ritenere che, anche

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Olio su tela, cm. 18x42,7 ognuno Perizia di Nicola Spinosa, Napoli, 26 settembre 2010. Due Virtù alate con busto di Flora su piedistallo, festoni di fiori e frutta, gallo e cagnolino Due Virtù con vaso di fiori su piedistallo, festoni di fiori e frutta, un pappagallo e una coppia di colombi I due dipinti, inediti, sono due bozzetti per dipinti del giovane Francesco Solimena pittore tra i più celebri della tradizione barocca di fine Seicento e prima metà del Settecento: le composizioni finali, non identificate, per i soggetti illustrati, le finte architetture con timpani 'a volute' e lo schema compositivo adottato, erano sicuramente destinate a fare da sovrapporte o sovraspecchi in una dimora aristocratica napoletana tra la fine degli anni 1670 e gli inizi del decennio successivo. Le giovanissime figure di Virtù, alate, seminude e coronate con fiori o diadema, allusive all'aria e alla primavera, rinviano per affinità stilistiche - per libertà compositiva, levità formali, preziosismi cromatici e vivacità espressiva, nei modi luminosi e barocchi di Luca Giordano e Pietro da Cortona a una serie di dipinti, a fresco o su tela, che il pittore di Serino realizzò in età ancora giovanile, dopo gli inizi accanto al padre Angelo e una formazione maturata el solco di esempi ancora di matrice naturalista combinati con i modi recenti, solari e mediterranei, del barocco giordanesco. Che è quanto si riscontra, tra l'altro e in particolare, negli affreschi con Angeli tubicini e Putti alati del 1677 ai lati della volta della Cappella di Sant'Anna al Gesù Nuovo di Napoli (nei quali, peraltro, sono dipinte trabeazioni architettoniche simili alle finte volute presenti nelle due tele in argomento); nel ciclo del 1680 affrescato con 'storie delle sante Tecla, Archelaa e Susanna' della chiesa di San Giorgio a Salerno, dove, tra l'altro, nel riquadro con le sante condotte al martirio è, in basso a sinistra, un inserto di fiori non diverso dai brani di 'natura in posa' dipinti nei due bozzetti qui illustrati; nei due San Nicola di Bari e Sant'Antonio da Padova, soprattutto nei relativi bozzetti appartenenti a una raccolta privata napoletana, affrescati poco dopo nella chiesa di San Giorgio Maggiore a Napoli; nella pala con San Nicola di Bari per la parrocchiale di Fiumefreddo in Calabria, il cui relativo bozzetto, stilisticamente del tutto affine alle due tele in argomento, era un tempo in collezione Mentasti a Venezia. Ma, per le figure delle quattro graziose e seducenti Virtù riferimenti ancora più puntuali sono, da un lato, con gli affreschi (in particolare quelli raffiguranti il Miracolo delle rose, la Visione di San Francesco e San Francesco che rinuncia al sacerdozio) dipinti a partire dal 1681-1684 nella chiesa di Santa Maria Donnaregina Nuova a Napoli e completati nei primi anni Novanta; dall'altro, con particolari, quale l'angelo che compare in basso a sinistra, della grande pala del 1692 con i Santi Francesco di Sales, Francesco d'Assisi e Sant'Antonio da Padova nella chiesa napoletana di San Nicola alla Carità. In più, nello scomparto affrescato a Donnaregina Nuova con il Miracolo delle rose e con la Morte di San Francesco, come nella pala del 1684 a San Nicola alla Carità, con la Madonna col Bambino tra San Girolamo e San Paolo, vi sono straordinari inserti di fiori, frutta e piante varie, che, ancora una volta si riscontrano quasi identici nei due bozzetti in argomento. Ma sul tema degli inserti di fiori, frutta e, come nei due casi in esame, di uccelli e animali vari, si ricorda che Solimena negli anni Ottanta spesso si avvalse della collaborazione del celebre specialista di 'natura in posa', che era allora Giuseppe Recco (ma anche di altri 'generisti' napoletani, come del resto faceva negli stessi anni anche Luca Giordano , per alcune sue composizioni su tela, come nelle quattro composizioni allusive alle stagioni, che sono in collezione Garzilli a Napoli. Tuttavia, nel caso dei bellissimi inserti qui presenti è da ritenere che, anche

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