MAFFEI. Historiarum Indicarum libri XVI. MAFFEI, Giovanni Pietro. Historiarum Indicarum libri XVI. Omnia ab auctore recognita. Köln, Birckmann per Arnold Mylius, 1589 Folio, 310x195 mm; Legatura coeva piena pergamena; pp. (4), 541, (39). Impresa dei Gesuiti sul Frontespizio, Iniziali ornate, Testatine e Finalini xil. Carta geografica del Mondo incisa in rame su doppia pagina fuori testo. Lievi tracce d’uso e bruniture, buon esemplare. Splendida edizione, la prima stampata a Colonia. Questo esemplare contiene il grande mappamondo che normalmente non si trova in questa edizione. Shirley: “A skilled engraver has copied Ortelius' 1570 world map with a new title placed over the northern parts with strapwork in the corners”. Auvermann & Payne: “This map is occasionally found in copies of Birckmann's 1589 folio edition of Maffei, but there is no evidence that its inclusion was intended at publication, nor is it called for on the title page of that edition.” Importante opera sulle più antiche missioni in America, India e Giappone, composta a Lisbona utilizzando le fonti originali dei gesuiti. Opera particolarmente importante sulla Cina, di cui descrive la cultura, i prodotti, il commercio e la burocrazia imperiale per un pubblico europeo molto curioso. Contiene il primo resoconto pubblicato della pianta del tè, una merce che avrebbe influenzato il contatto della Cina con l'Occidente per i secoli a venire. Nonostante il titolo, l'Historiarum Indicarum non riguarda solo le Indie ma è una cronaca dell’attività gesuitica in tutto il mondo: include i viaggi e le scoperte di Amerigo Vespucci, il viaggio e l’astrolabio di Martin Behaim, la scoperta di Colombo delle Isole Canarie e altre questioni relative alle Americhe, in particolare il Brasile. Borba de Moraes: “Writes extensively about Brazil, describing it very accurately... Birckmann reprinted Maffei's work several times, the first in 1589, a good edition.” La celebre mappa del mondo, che riprende con nuovo titolo quella di Ortelius del 1570, è ornata sugli angoli con una decorazione manierista di nastri intrecciati.
MAFFEI. Historiarum Indicarum libri XVI. MAFFEI, Giovanni Pietro. Historiarum Indicarum libri XVI. Omnia ab auctore recognita. Köln, Birckmann per Arnold Mylius, 1589 Folio, 310x195 mm; Legatura coeva piena pergamena; pp. (4), 541, (39). Impresa dei Gesuiti sul Frontespizio, Iniziali ornate, Testatine e Finalini xil. Carta geografica del Mondo incisa in rame su doppia pagina fuori testo. Lievi tracce d’uso e bruniture, buon esemplare. Splendida edizione, la prima stampata a Colonia. Questo esemplare contiene il grande mappamondo che normalmente non si trova in questa edizione. Shirley: “A skilled engraver has copied Ortelius' 1570 world map with a new title placed over the northern parts with strapwork in the corners”. Auvermann & Payne: “This map is occasionally found in copies of Birckmann's 1589 folio edition of Maffei, but there is no evidence that its inclusion was intended at publication, nor is it called for on the title page of that edition.” Importante opera sulle più antiche missioni in America, India e Giappone, composta a Lisbona utilizzando le fonti originali dei gesuiti. Opera particolarmente importante sulla Cina, di cui descrive la cultura, i prodotti, il commercio e la burocrazia imperiale per un pubblico europeo molto curioso. Contiene il primo resoconto pubblicato della pianta del tè, una merce che avrebbe influenzato il contatto della Cina con l'Occidente per i secoli a venire. Nonostante il titolo, l'Historiarum Indicarum non riguarda solo le Indie ma è una cronaca dell’attività gesuitica in tutto il mondo: include i viaggi e le scoperte di Amerigo Vespucci, il viaggio e l’astrolabio di Martin Behaim, la scoperta di Colombo delle Isole Canarie e altre questioni relative alle Americhe, in particolare il Brasile. Borba de Moraes: “Writes extensively about Brazil, describing it very accurately... Birckmann reprinted Maffei's work several times, the first in 1589, a good edition.” La celebre mappa del mondo, che riprende con nuovo titolo quella di Ortelius del 1570, è ornata sugli angoli con una decorazione manierista di nastri intrecciati.
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