Auktionsarchiv: Los-Nr. 147

Ingar Michael Dragset Elmgreen Linienstraße 160 (installazione alla Klosterfelde Galerie, Berlin)

Schätzpreis
Zuschlagspreis:
n. a.
Auktionsarchiv: Los-Nr. 147

Ingar Michael Dragset Elmgreen Linienstraße 160 (installazione alla Klosterfelde Galerie, Berlin)

Schätzpreis
Zuschlagspreis:
n. a.
Beschreibung:

Ingar Michael Dragset Elmgreen Linienstraße 160 (installazione alla Klosterfelde Galerie, Berlin) Firmato Michael Elmgreen & Ingar Dragset sul certificato Box in cartone con etichetta firmata dagli artisti contenente: certificato originale dell’opera firmato dagli artisti, n. 6 diapositive (5 con etichetta), “Manual measurements” progetti di costruzione dell’installazione (n. 22 fogli A4 e n. 4 fogli A3 progetti (di cui 12 siglati e datati dagli artisti) per la realizzazione dell’installazione con iscrizioni autografe degli artisti), comunicato stampa della mostra alla Galerie Klosterfelde, invito all’inaugurazione della mostra cm 270x400x880 (installazione) - cm 10x33x25 (box in cartone) Eseguito nel 2001 Collage di fotografia dell’installazione e stampa offset della stessa con interventi autografi degli artisti firmata e datata in basso a destra Provenienza: Galerie Klosterfelde, Berlino; Importante collezione europea di arte contemporanea Esposizioni: Galerie Klosterfelde, Zimmerstraße 90/91, Berlino, aprile-maggio 2001 Bibliografia: Elmgreen & Dragset - This Is The First Day of My Life, a cura di Tony Benn Massimiliano Gioni e Amelia Saul, edito da Hatje Cantz, Ostfildern 2008 Si ringrazia Margo Lauras dello Studio Elmgreen & Dragset, Berlino, per aver confermato per e-mail l'autenticità dell'opera, per l'aiuto nella compilazione di questa scheda e per la disponibilità manifestata nel fornire eventuali informazioni utili per la ricostruzione dell'installazione (i materiali e la costruzione dell'installazione sono a carico dell'acquirente) Per inaugurare la nuova ubicazione della galleria Klosterfelde su Zimmerstrasse, Michael Elmgreen e Ingar Dragset costruirono una replica esatta della vecchia galleria di Linienstraße 160: Le porte, le pareti, l'illuminazione e anche le prese elettriche sono state copiate e installate in maniera meticolosa, trasformando efficacemente il nuovo grande spazio in "una galleria all'interno di una galleria", che è in grado di esporre la propria storia. Il gesto è tutt'altro che nostalgico; piuttosto, il duo di Berlino ancora una volta interroga sulla neutralità del cubo bianco mettendo in mostra le sue pareti vuote. “Linienstraße 160” è la prima esposizione personale di Michael Elmgreen & Ingar Dragset alla galleria Klostefelde a Berlino. Come indicato dal titolo, l’installazione di E&D è dedicata allo spostamento della galleria dal vecchio indirizzo – Linienstraße 160 – al nuovo spazio considerevolmente più grande in Zimmerstraße 90/91. Alla prima esposizione nella nuova galleria, la coppia di artisti ha ricreato in scala una stanza della vecchia galleria. Situata appena dopo l’entrata, l’installazione accoglie il pubblico con una vista sorprendentemente familiare. Non è la prima volta che i due artisti trattano questioni architettoniche in relazione al cubo bianco. In varie maniere E&D hanno già alterato le caratteristiche fisiche degli spazi di un’esposizione la e gerarchia sociale all'interno delle strutture istituzionali dell'arte: di fronte al Reykjavik Art Museum in Islanda hanno scavato un cubo bianco, costruito senza tetto, affinché lo spettatore potesse guardare dall'alto lo scenario della galleria. Per un’altra mostra personale lo scorso anno alla Galerie fur Zeitgenossische Kunst a Lipsia hanno utilizzato il loro budget di produzione per impiegare due pittori disoccupati della città per dipingere l'intero galleria di bianco, più e più volte, per tutta la durata della mostra. In questa occasione 35 strati di vernice sono stati aggiunti alle pareti delle sale espositive. Anche a Portikus a Francoforte hanno ammorbidito la stretta architettura dello spazio curvando il pavimento verso l'alto in tutta la sua lunghezza e il soffitto con il lucernario verso il basso che specchia la curva del pavimento. Le loro metodologie di lavoro criticano da una parte le convenzioni per la presentazione dell'arte e, dall'altro, esamina il potenziale delle strutture esistenti, come

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Ingar Michael Dragset Elmgreen Linienstraße 160 (installazione alla Klosterfelde Galerie, Berlin) Firmato Michael Elmgreen & Ingar Dragset sul certificato Box in cartone con etichetta firmata dagli artisti contenente: certificato originale dell’opera firmato dagli artisti, n. 6 diapositive (5 con etichetta), “Manual measurements” progetti di costruzione dell’installazione (n. 22 fogli A4 e n. 4 fogli A3 progetti (di cui 12 siglati e datati dagli artisti) per la realizzazione dell’installazione con iscrizioni autografe degli artisti), comunicato stampa della mostra alla Galerie Klosterfelde, invito all’inaugurazione della mostra cm 270x400x880 (installazione) - cm 10x33x25 (box in cartone) Eseguito nel 2001 Collage di fotografia dell’installazione e stampa offset della stessa con interventi autografi degli artisti firmata e datata in basso a destra Provenienza: Galerie Klosterfelde, Berlino; Importante collezione europea di arte contemporanea Esposizioni: Galerie Klosterfelde, Zimmerstraße 90/91, Berlino, aprile-maggio 2001 Bibliografia: Elmgreen & Dragset - This Is The First Day of My Life, a cura di Tony Benn Massimiliano Gioni e Amelia Saul, edito da Hatje Cantz, Ostfildern 2008 Si ringrazia Margo Lauras dello Studio Elmgreen & Dragset, Berlino, per aver confermato per e-mail l'autenticità dell'opera, per l'aiuto nella compilazione di questa scheda e per la disponibilità manifestata nel fornire eventuali informazioni utili per la ricostruzione dell'installazione (i materiali e la costruzione dell'installazione sono a carico dell'acquirente) Per inaugurare la nuova ubicazione della galleria Klosterfelde su Zimmerstrasse, Michael Elmgreen e Ingar Dragset costruirono una replica esatta della vecchia galleria di Linienstraße 160: Le porte, le pareti, l'illuminazione e anche le prese elettriche sono state copiate e installate in maniera meticolosa, trasformando efficacemente il nuovo grande spazio in "una galleria all'interno di una galleria", che è in grado di esporre la propria storia. Il gesto è tutt'altro che nostalgico; piuttosto, il duo di Berlino ancora una volta interroga sulla neutralità del cubo bianco mettendo in mostra le sue pareti vuote. “Linienstraße 160” è la prima esposizione personale di Michael Elmgreen & Ingar Dragset alla galleria Klostefelde a Berlino. Come indicato dal titolo, l’installazione di E&D è dedicata allo spostamento della galleria dal vecchio indirizzo – Linienstraße 160 – al nuovo spazio considerevolmente più grande in Zimmerstraße 90/91. Alla prima esposizione nella nuova galleria, la coppia di artisti ha ricreato in scala una stanza della vecchia galleria. Situata appena dopo l’entrata, l’installazione accoglie il pubblico con una vista sorprendentemente familiare. Non è la prima volta che i due artisti trattano questioni architettoniche in relazione al cubo bianco. In varie maniere E&D hanno già alterato le caratteristiche fisiche degli spazi di un’esposizione la e gerarchia sociale all'interno delle strutture istituzionali dell'arte: di fronte al Reykjavik Art Museum in Islanda hanno scavato un cubo bianco, costruito senza tetto, affinché lo spettatore potesse guardare dall'alto lo scenario della galleria. Per un’altra mostra personale lo scorso anno alla Galerie fur Zeitgenossische Kunst a Lipsia hanno utilizzato il loro budget di produzione per impiegare due pittori disoccupati della città per dipingere l'intero galleria di bianco, più e più volte, per tutta la durata della mostra. In questa occasione 35 strati di vernice sono stati aggiunti alle pareti delle sale espositive. Anche a Portikus a Francoforte hanno ammorbidito la stretta architettura dello spazio curvando il pavimento verso l'alto in tutta la sua lunghezza e il soffitto con il lucernario verso il basso che specchia la curva del pavimento. Le loro metodologie di lavoro criticano da una parte le convenzioni per la presentazione dell'arte e, dall'altro, esamina il potenziale delle strutture esistenti, come

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