GIULIO CAMILLO L'idea del teatro dell'eccellentissimo Giulio Camillo Firenze: L.Torrentino, 1550. 4 o. Bel frontespizio contenuto in cornice architettonica allegorica, 2 capilettera di cui uno finemente istoriato (gore d'acqua, arrossature, restauri alle prime carte, esemplare probabilmente lavato) Legatura in piena pergamena coeva (macchie e restauri). EDIZIONE ORIGINALE del più importante testo italiano sull'arte della memoria, opera del "divino Camillo" (Portogruaro 1479- Milano 1544) come venne etichettato dai suoi contemporanei in ragione del suo miracoloso e sublime progetto di Teatro. Si trattava in sostanza di risistemare organicamente (e visibilmente) l'intero scibile umano, intrecciando una base astrologico-cabalistica ad un impianto retorico ciceroniano: il tutto reso fruibile attraverso un grandioso anfiteatro ligneo (mai realizzato) innalzato per sette gradi o scalini, separati da sette corsie corrispondenti ai setti pianeti, introdotte da porte decorate da immagini simboliche e vari cartigli che introducevano alla materia del mondo, analiticamente scomposta. Non essendoci conservata alcuna rappresentazione del Teatro , l'unica testimonianza attendibile rimane la presente opera, curata da Girolamo Muzio che di Camillo fu amico e discepolo. Frances A.Yates, L'arte della meomoria , Torino, Einaudi, 1972 e 1993, pp.121-159; Lina Bolzoni, La stanza della memoria , Torino, Einaudi, 1995, sub indice . EDIT 16 C 8710; Adams C, 458.
GIULIO CAMILLO L'idea del teatro dell'eccellentissimo Giulio Camillo Firenze: L.Torrentino, 1550. 4 o. Bel frontespizio contenuto in cornice architettonica allegorica, 2 capilettera di cui uno finemente istoriato (gore d'acqua, arrossature, restauri alle prime carte, esemplare probabilmente lavato) Legatura in piena pergamena coeva (macchie e restauri). EDIZIONE ORIGINALE del più importante testo italiano sull'arte della memoria, opera del "divino Camillo" (Portogruaro 1479- Milano 1544) come venne etichettato dai suoi contemporanei in ragione del suo miracoloso e sublime progetto di Teatro. Si trattava in sostanza di risistemare organicamente (e visibilmente) l'intero scibile umano, intrecciando una base astrologico-cabalistica ad un impianto retorico ciceroniano: il tutto reso fruibile attraverso un grandioso anfiteatro ligneo (mai realizzato) innalzato per sette gradi o scalini, separati da sette corsie corrispondenti ai setti pianeti, introdotte da porte decorate da immagini simboliche e vari cartigli che introducevano alla materia del mondo, analiticamente scomposta. Non essendoci conservata alcuna rappresentazione del Teatro , l'unica testimonianza attendibile rimane la presente opera, curata da Girolamo Muzio che di Camillo fu amico e discepolo. Frances A.Yates, L'arte della meomoria , Torino, Einaudi, 1972 e 1993, pp.121-159; Lina Bolzoni, La stanza della memoria , Torino, Einaudi, 1995, sub indice . EDIT 16 C 8710; Adams C, 458.
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