GALILEI, Galileo. Dialogo...sopra i due massimi sistemi del mondo tolomaico, e copernicano. Firenze: Giovanni Battista Landini, 1632. 4°. Antiporta incisa all'acquaforte da Stefano della Bella marca tipografica al frontespizio, numerosi figure e diagrammi nel testo incisi su legno, carta Ff6 con l'errata (piccolo strappo restaurato all'antiporta, fioriture, arrossature, qualche gora d'acqua al margine inferiore, manca l'ultima bianca.) Legatura moderna in mezza pelle, tagli a spruzzo marrone. PRIMA EDIZIONE di una "delle più celebri opere di Galileo" (Cinti), difesa della teoria copernicana. L'opera scritta completamente nel dicembre 1629, era pronta per la stampa nel maggio 1630. Ottenuta, dopo varie vicende, la licenza per la stampa, il libro uscì nel febbraio del 1632. Galilei credeva di poter sfuggire al "salutifero editto" del 1616 che proibiva la lettura del libro di Copernico e di tutti gli altri che diffondevano la stessa dottrina. Il Dialogo è diviso in quattro giornate e ne sono protagonisti Simplicio, il cieco seguace delle idee di Aristotele e sostenitore del sistema tolemaico, Francesco Salviati (1582-1614), gentiluomo toscano, discepolo di Galileo e sostenitore del sistema copernicano, Giovan Francesco Sagredo (1571-1620), nobile veneziano di chiare simpatie galileiane. È nella terza giornata che per bocca del Salviati viene pronunciato il trionfo copernicano: " sono in Tolomeo le infermità e nel Copernico i medicamenti ." Da Roma nell'agosto del 1632 si proibì la diffusione del libro, giudicato " più esecrando e pernicioso per S.Chiesa che le scritture di Lutero e di Calvino "; Galilei fu condannato all'abiura e al carcere dal Consiglio del S.Uffizio. Il carcere fu poi commutato da papa Urbano VIII in confino. Il Dialogo rimase nell' Index Librorum Prohibitorum fino al 1832. Cinti 89; Norman 858; PMM 128; Riccardi I,511; Brunet II,1462.
GALILEI, Galileo. Dialogo...sopra i due massimi sistemi del mondo tolomaico, e copernicano. Firenze: Giovanni Battista Landini, 1632. 4°. Antiporta incisa all'acquaforte da Stefano della Bella marca tipografica al frontespizio, numerosi figure e diagrammi nel testo incisi su legno, carta Ff6 con l'errata (piccolo strappo restaurato all'antiporta, fioriture, arrossature, qualche gora d'acqua al margine inferiore, manca l'ultima bianca.) Legatura moderna in mezza pelle, tagli a spruzzo marrone. PRIMA EDIZIONE di una "delle più celebri opere di Galileo" (Cinti), difesa della teoria copernicana. L'opera scritta completamente nel dicembre 1629, era pronta per la stampa nel maggio 1630. Ottenuta, dopo varie vicende, la licenza per la stampa, il libro uscì nel febbraio del 1632. Galilei credeva di poter sfuggire al "salutifero editto" del 1616 che proibiva la lettura del libro di Copernico e di tutti gli altri che diffondevano la stessa dottrina. Il Dialogo è diviso in quattro giornate e ne sono protagonisti Simplicio, il cieco seguace delle idee di Aristotele e sostenitore del sistema tolemaico, Francesco Salviati (1582-1614), gentiluomo toscano, discepolo di Galileo e sostenitore del sistema copernicano, Giovan Francesco Sagredo (1571-1620), nobile veneziano di chiare simpatie galileiane. È nella terza giornata che per bocca del Salviati viene pronunciato il trionfo copernicano: " sono in Tolomeo le infermità e nel Copernico i medicamenti ." Da Roma nell'agosto del 1632 si proibì la diffusione del libro, giudicato " più esecrando e pernicioso per S.Chiesa che le scritture di Lutero e di Calvino "; Galilei fu condannato all'abiura e al carcere dal Consiglio del S.Uffizio. Il carcere fu poi commutato da papa Urbano VIII in confino. Il Dialogo rimase nell' Index Librorum Prohibitorum fino al 1832. Cinti 89; Norman 858; PMM 128; Riccardi I,511; Brunet II,1462.
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