(Edizioni di pregio - Illustrati 900). ALIGHIERI, Dante - NATTINI, Amos. La Divina Commedia. Imagini di Amos Nattini. (Milano, Officine dell’Istituto nazionale dantesco, 1931-1941). PRIMA EDIZIONE DELLA PIÙ GRANDE DIVINA COMMEDIA MAI STAMPATA, ESEMPLARE CON IL LEGGIO ORIGINALE PROGETTATO DA EUGENIO QUARTI E CON I TRE TOMI RILEGATI IN VITELLINO DI TRE DIVERSE GRADAZIONI DI COLORE. “Per i « prenotatori che lo desiderassero» […] era prevista la produzione del «Leggio Dantis» che potesse contenere i tre volumi e fungere da leggio appunto […] Uno di questi fu disegnato da Nattini come attesta un suo progetto, e almeno altri tre ideati dagli architetti Eugenio Quarti Gio Ponti e Tomaso Buzzi di cui restano i prospetti descrittivi con le caratteristiche tecniche e le immagini fotografiche. […] Alcune immagini fotografiche e tre volantini sono conservati nel Fondo Nattini. Il leggio di Eugenio Quarti misurava: «altezza m. 0,89 | lunghezza m. 1,02 | larghezza m. 0,71» e aveva un costo di L. 750 (in legno di castagno) e L. 1000 (in noce)” (E. Fontana, Un viaggio lungo settecento anni. Immagini per la Divina Commedia, Museo Civico Crema, 2021, pp. 85-86 e nota n. 73 a p. 94). Il presente “Leggio Dantis” misura nelle sue parti più ampie 1,19 m di lunghezza, 79,5 cm di larghezza e 97,5 cm di altezza. Le misure non corrispondono a quelle fornite da Fontana, che però, esperto in materia, ha spiegato che Quarti realizzò parecchi leggii per Nattini, e che il presente ha le caratteristiche tipiche del suo laboratorio. Esemplare n. 520 per Rita Restano di una edizione limitata a soli 1.000 esemplari, interamente progettata e illustrata dal pittore Amos Nattini (1892-1985). Nattini iniziò a realizzare illustrazioni per l’Inferno a partire dal 1919. Incoraggiato da molte personalità dell’epoca, tra cui D’Annunzio, proseguì nell’impresa per i successivi vent’anni, creando uno straordinario ciclo di “imagini” che sono al tempo stesso potentemente realistiche e visionarie – come lo è anche il poema di Dante. Colpiscono in modo particolare gli arditi scorci dall’alto dell’Inferno e quelli dal basso del Paradiso, in cui Dante e Beatrice sono ritratti mentre ascendono verso cieli sempre più alti e luminosi. Bellissima anche l’illustrazione che raffigura nel dettaglio la processione nel Paradiso Terrestre, e impressionanti le scene ambientate all’Inferno. Nattini curò ogni minimo dettaglio di questa edizione, inclusi i caratteri, da lui ideati prendendo ispirazione dai “tipi latini primitivi”. La carta, forte e bianca e di puro straccio, proviene da Fabriano. Nonostante ciascun volume rechi il copyright del 1923, il primo fu stampato nel 1931, il secondo nel 1936, e il terzo nel 1941. Durante questi anni, le tavole originali furono esposte in varie città italiane ed europee, e molto apprezzate anche dalle autorità. Il genovese Nattini è senza alcun dubbio uno dei più significativi illustratori danteschi del Novecento, accostabile a Doré per la capacità di tradurre in immagini straordinarie il pathos della Commedia. 3 volumi in folio atlantico (820 x 650 mm). Vol. 1: [76] carte di testo (prima e ultima bianca) e [34] tavole a colori. Vol. 2: [73] carte di testo (prima e ultima bianca) e [32 (di 33)] tavole a colori. Vol. 3: [73] carte di testo (prima e ultima bianca) e [33] tavole a colori. Legatura editoriale in vitellino di diverso colore (più scuro per l’Inferno, più chiaro per il Purgatorio, chiaro per il Paradiso), con al centro di ciascun piatto anteriore e posteriore un diverso bassorilievo in pelle più chiara, disegnato da Nattini, relativo alla cantica contenuta all’interno; ogni volume ha altresì sguardie in seta decorata con motivi attinenti alla cantica; fermagli. -- Assente la tavola dei Superbi nel Purgatorio, pagina di dedica staccata, piegata in quattro e riapplicata successivamente con nastro adesivo, con secondo cognome della dedicataria “Rita Restano” asportato, e con strappetto al margine inferiore; strappi restaurati con nastro ades
(Edizioni di pregio - Illustrati 900). ALIGHIERI, Dante - NATTINI, Amos. La Divina Commedia. Imagini di Amos Nattini. (Milano, Officine dell’Istituto nazionale dantesco, 1931-1941). PRIMA EDIZIONE DELLA PIÙ GRANDE DIVINA COMMEDIA MAI STAMPATA, ESEMPLARE CON IL LEGGIO ORIGINALE PROGETTATO DA EUGENIO QUARTI E CON I TRE TOMI RILEGATI IN VITELLINO DI TRE DIVERSE GRADAZIONI DI COLORE. “Per i « prenotatori che lo desiderassero» […] era prevista la produzione del «Leggio Dantis» che potesse contenere i tre volumi e fungere da leggio appunto […] Uno di questi fu disegnato da Nattini come attesta un suo progetto, e almeno altri tre ideati dagli architetti Eugenio Quarti Gio Ponti e Tomaso Buzzi di cui restano i prospetti descrittivi con le caratteristiche tecniche e le immagini fotografiche. […] Alcune immagini fotografiche e tre volantini sono conservati nel Fondo Nattini. Il leggio di Eugenio Quarti misurava: «altezza m. 0,89 | lunghezza m. 1,02 | larghezza m. 0,71» e aveva un costo di L. 750 (in legno di castagno) e L. 1000 (in noce)” (E. Fontana, Un viaggio lungo settecento anni. Immagini per la Divina Commedia, Museo Civico Crema, 2021, pp. 85-86 e nota n. 73 a p. 94). Il presente “Leggio Dantis” misura nelle sue parti più ampie 1,19 m di lunghezza, 79,5 cm di larghezza e 97,5 cm di altezza. Le misure non corrispondono a quelle fornite da Fontana, che però, esperto in materia, ha spiegato che Quarti realizzò parecchi leggii per Nattini, e che il presente ha le caratteristiche tipiche del suo laboratorio. Esemplare n. 520 per Rita Restano di una edizione limitata a soli 1.000 esemplari, interamente progettata e illustrata dal pittore Amos Nattini (1892-1985). Nattini iniziò a realizzare illustrazioni per l’Inferno a partire dal 1919. Incoraggiato da molte personalità dell’epoca, tra cui D’Annunzio, proseguì nell’impresa per i successivi vent’anni, creando uno straordinario ciclo di “imagini” che sono al tempo stesso potentemente realistiche e visionarie – come lo è anche il poema di Dante. Colpiscono in modo particolare gli arditi scorci dall’alto dell’Inferno e quelli dal basso del Paradiso, in cui Dante e Beatrice sono ritratti mentre ascendono verso cieli sempre più alti e luminosi. Bellissima anche l’illustrazione che raffigura nel dettaglio la processione nel Paradiso Terrestre, e impressionanti le scene ambientate all’Inferno. Nattini curò ogni minimo dettaglio di questa edizione, inclusi i caratteri, da lui ideati prendendo ispirazione dai “tipi latini primitivi”. La carta, forte e bianca e di puro straccio, proviene da Fabriano. Nonostante ciascun volume rechi il copyright del 1923, il primo fu stampato nel 1931, il secondo nel 1936, e il terzo nel 1941. Durante questi anni, le tavole originali furono esposte in varie città italiane ed europee, e molto apprezzate anche dalle autorità. Il genovese Nattini è senza alcun dubbio uno dei più significativi illustratori danteschi del Novecento, accostabile a Doré per la capacità di tradurre in immagini straordinarie il pathos della Commedia. 3 volumi in folio atlantico (820 x 650 mm). Vol. 1: [76] carte di testo (prima e ultima bianca) e [34] tavole a colori. Vol. 2: [73] carte di testo (prima e ultima bianca) e [32 (di 33)] tavole a colori. Vol. 3: [73] carte di testo (prima e ultima bianca) e [33] tavole a colori. Legatura editoriale in vitellino di diverso colore (più scuro per l’Inferno, più chiaro per il Purgatorio, chiaro per il Paradiso), con al centro di ciascun piatto anteriore e posteriore un diverso bassorilievo in pelle più chiara, disegnato da Nattini, relativo alla cantica contenuta all’interno; ogni volume ha altresì sguardie in seta decorata con motivi attinenti alla cantica; fermagli. -- Assente la tavola dei Superbi nel Purgatorio, pagina di dedica staccata, piegata in quattro e riapplicata successivamente con nastro adesivo, con secondo cognome della dedicataria “Rita Restano” asportato, e con strappetto al margine inferiore; strappi restaurati con nastro ades
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