Eccezionale consolle in legno scolpito e dorato, piano in alabastro o onice archeologico con bordatura in bronzo fuso, dorato e cesellato. Genova metà del XVIII secolo cm 108x48x87 Il raro mobile documentato nella collezione della nobile famiglia genovese dei Centurione dal 1900 è un eccezionale compendio di materiali, maestranze e gusto del pieno barocchetto genovese. La scelta dell’utilizzo di un marmo di scavo per approntare il costosissimo ripiano sagomato, sicuramente, come suggerisce Lodovico Caumont, ordinato a Roma come il piano in ametista di Palazzo Rosso di cui si conoscono tutti i dettagli dell’ordine, e iscriverlo entro un bordo in bronzo dorato modellato a ovoli e foglie è un evidente esempio della raffinata ricercatezza della esigente committenza che riconosce nelle esecuzione dell’opera fonditori, lapicidi e per la parte sottostante valenti intagliatori e doratori, interpreti del gusto barocchetto alla moda nella metà del Settecento. - Già collezione Principe Centurione ante 1901 - Già vendita arredi Villa Durazzo, Santa Margherita ligure, Galleria Sangiorgi, Roma 1903 - Già collezione Cav. Pietro Accorsi, Torino - Già asta villa Necchi (Genova Nervi), Finarte 1966 - Già asta Finarte, Milano 1995 Pubbl: “Il mobile genovese” di Giuseppe Morazzoni, ed. Luigi Alfieri Milano 1949, tav. 106 (Fig.1)
Eccezionale consolle in legno scolpito e dorato, piano in alabastro o onice archeologico con bordatura in bronzo fuso, dorato e cesellato. Genova metà del XVIII secolo cm 108x48x87 Il raro mobile documentato nella collezione della nobile famiglia genovese dei Centurione dal 1900 è un eccezionale compendio di materiali, maestranze e gusto del pieno barocchetto genovese. La scelta dell’utilizzo di un marmo di scavo per approntare il costosissimo ripiano sagomato, sicuramente, come suggerisce Lodovico Caumont, ordinato a Roma come il piano in ametista di Palazzo Rosso di cui si conoscono tutti i dettagli dell’ordine, e iscriverlo entro un bordo in bronzo dorato modellato a ovoli e foglie è un evidente esempio della raffinata ricercatezza della esigente committenza che riconosce nelle esecuzione dell’opera fonditori, lapicidi e per la parte sottostante valenti intagliatori e doratori, interpreti del gusto barocchetto alla moda nella metà del Settecento. - Già collezione Principe Centurione ante 1901 - Già vendita arredi Villa Durazzo, Santa Margherita ligure, Galleria Sangiorgi, Roma 1903 - Già collezione Cav. Pietro Accorsi, Torino - Già asta villa Necchi (Genova Nervi), Finarte 1966 - Già asta Finarte, Milano 1995 Pubbl: “Il mobile genovese” di Giuseppe Morazzoni, ed. Luigi Alfieri Milano 1949, tav. 106 (Fig.1)
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