Della Casa Giovanni Rime, et prose... Riscontrate con li migliori originali et ricorrette con grandissima diligentia. Aggiuntovi due tavole una di tutte le desinentie delle sue Rime, l'altra delle cose piu notabili che nel Galateo si contengono. In Fiorenza: appresso i Giunti, 1572. (Al colophon): In Fiorenza: appresso Iacopo. Due parti in un volume in-8° (mm 163x104). Pagine 15, [1], 112, carte 72, pagine 52 numerate 73-120 (i.e. 124). Marca tipografica xilografica ai frontespizi, capilettera e fregi xilografici. Arrossature, bruniture e qualche piccola gora. Legatura coeva in pergamena, fregio e titolo in oro al dorso su falso tassello, tagli gialli. Timbro di possesso al primo frontespizio, segnature a stampa e manoscritte al contropiatto e al verso della sguardia anteriore, segnatura manoscritta su etichetta cartacea al piatto anteriore, sottilineature e marginalia. Questa raccolta di opere di Giovanni Della Casa, che comprende anche il celebre Galateo, fu pubblicata per la prima volta nel 1558 (Venezia, Nicol˜o Bevilacqua ad istanza di Erasmo Gemini). Il Galateo, stampato separatamente per la prima volta nel 1559 a Milano, and˜o incontro a numerosissime edizioni e traduzioni fino alla fine del secolo. Si tratta della prima redazione del trattato la cui composizione, frutto delle conversazioni romane avute nel 1550 dall’autore con Galeazzo Florimonte, vescovo di Sessa, fu completata intorno al 1555: la versione definitiva verrà edita da G. Cugnoni a Roma nel 1889 tra gli Scritti inediti di Monsignor Della Casa. Il termine deriva dal nome latinizzato (Galatheus) del Florimonte, il quale sugger˜ì al Della Casa di scrivere un trattato di buone maniere. Recuperando gli assunti del Cortegiano di Baldassarre Castiglione (vedi lotto 453) ed adattandoli al mutato clima della Controriforma, quest’opera sulla “buona creanza” e sul corretto comportamento ebbe un’enorme influenza sui costumi della società europea degli ultimi secoli. Come annunciato nel titolo, un vecchio “idiota”, premurandosi di istruire un giovane su come non recar noia agli altri, enuncia tutti i comportamenti da evitare in pubblico e suggerisce al tempo stesso la giusta tenuta di condotta. Il vecchio illetterato mette in guardia il suo allievo da comportamenti che possano risultare sprezzanti (come la trasandatezza nel vestire) o infastidire gli altri; lo invita ad essere leggero e brillante nella conversazione, composto ed educato a tavola, elegante ma discreto nel vestiario e cos˜ì via. Le buone maniere devono quindi essere improntate agli ideali di misura, discrezione e decoro.
Della Casa Giovanni Rime, et prose... Riscontrate con li migliori originali et ricorrette con grandissima diligentia. Aggiuntovi due tavole una di tutte le desinentie delle sue Rime, l'altra delle cose piu notabili che nel Galateo si contengono. In Fiorenza: appresso i Giunti, 1572. (Al colophon): In Fiorenza: appresso Iacopo. Due parti in un volume in-8° (mm 163x104). Pagine 15, [1], 112, carte 72, pagine 52 numerate 73-120 (i.e. 124). Marca tipografica xilografica ai frontespizi, capilettera e fregi xilografici. Arrossature, bruniture e qualche piccola gora. Legatura coeva in pergamena, fregio e titolo in oro al dorso su falso tassello, tagli gialli. Timbro di possesso al primo frontespizio, segnature a stampa e manoscritte al contropiatto e al verso della sguardia anteriore, segnatura manoscritta su etichetta cartacea al piatto anteriore, sottilineature e marginalia. Questa raccolta di opere di Giovanni Della Casa, che comprende anche il celebre Galateo, fu pubblicata per la prima volta nel 1558 (Venezia, Nicol˜o Bevilacqua ad istanza di Erasmo Gemini). Il Galateo, stampato separatamente per la prima volta nel 1559 a Milano, and˜o incontro a numerosissime edizioni e traduzioni fino alla fine del secolo. Si tratta della prima redazione del trattato la cui composizione, frutto delle conversazioni romane avute nel 1550 dall’autore con Galeazzo Florimonte, vescovo di Sessa, fu completata intorno al 1555: la versione definitiva verrà edita da G. Cugnoni a Roma nel 1889 tra gli Scritti inediti di Monsignor Della Casa. Il termine deriva dal nome latinizzato (Galatheus) del Florimonte, il quale sugger˜ì al Della Casa di scrivere un trattato di buone maniere. Recuperando gli assunti del Cortegiano di Baldassarre Castiglione (vedi lotto 453) ed adattandoli al mutato clima della Controriforma, quest’opera sulla “buona creanza” e sul corretto comportamento ebbe un’enorme influenza sui costumi della società europea degli ultimi secoli. Come annunciato nel titolo, un vecchio “idiota”, premurandosi di istruire un giovane su come non recar noia agli altri, enuncia tutti i comportamenti da evitare in pubblico e suggerisce al tempo stesso la giusta tenuta di condotta. Il vecchio illetterato mette in guardia il suo allievo da comportamenti che possano risultare sprezzanti (come la trasandatezza nel vestire) o infastidire gli altri; lo invita ad essere leggero e brillante nella conversazione, composto ed educato a tavola, elegante ma discreto nel vestiario e cos˜ì via. Le buone maniere devono quindi essere improntate agli ideali di misura, discrezione e decoro.
Testen Sie LotSearch und seine Premium-Features 7 Tage - ohne Kosten!
Lassen Sie sich automatisch über neue Objekte in kommenden Auktionen benachrichtigen.
Suchauftrag anlegen